Correva l'anno 1984 e , mentre i nostri coetanei facevano raccolte di figurine di calciatori e cartoni animati , noi facevamo quella di Fiorucci!!! ..( sì è vero eravamo strane e forse lo siamo ancora )
Ogni figurina ci catapultava nel suo mondo fatto di Pin up ma anche di Angioletti un pò retrò come quelli del suo famossimo logo e molto molto altro;
Scorrendo l'album si notano immagini in antitesi : ironiche , stile vintage anni 50 , scenari futuristici (robot e disci volanti) , immagini di fumetti ( ricordiamo che il Marchio Fiorucci è il primo ad utilizzare immagini della Walt Disney su magliette e felpe) affiancate ad altre che riportano al mondo fetish , colori accesi ed eccessivi ed immagini provocatorie che servono ad attirare l'attenzione....
Più che uno stilista Fiorucci è stato un grande "Cool Hunter" e ha saputo legare la moda alla cultura pop che stava emergendo e all'arte.
All'inaugurazione dello storico locale Newyorkese Studio 54, affidata a lui e al suo team, sono presenti personaggi del calibro di Grace Jones e Andy Warhol e nel 1984 alla festa per i 15 anni di attività viene inviata anche una giovanissima e ancora (semi) sconosciuta Madonna....(Lui si che ci vedeva lungo)
Il legame con l'arte di fà ancor più forte quando Elio Fiorucci chiama Keith Hering a dipingere in un happening a Milano, non in una galleria d'arte ma nel suo negozio che ricordiamo è stato uno dei primi ad essere un vero Multistore dove venivano venuti oltre a vestiti anche gadget, accessori e oggetti dalla più svariata provenienza.
Fiorucci è stato capace di trovare nuove tendenze e nuovi modi per presentare la moda giovane al pubblico ( l'importanza del packaging e del confezionamento è prioritaria per il marchio) cercando sempre di intrigare e stimolare la curiosità con ironia e divertimento...una lezione di moda ma soprattutto di marketing che non può essere dimenticata soprattutto in un periodo di crisi "anche di idee" come questo.
facevo anch'io la raccolta delle figurine fiorucci erano carinissime! stefania
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